martedì 14 settembre 2021

Progetto Migrazione (14.09.2021)


Il viaggio migratorio è un tema estremamente attuale che si può ritrovare speso anche nella nostra vita di tutti i giorni. Potrebbe toccare a tutti un giorno.

Un uomo che ha vissuto la migrazione sulla propria pelle è Ide Maman, emigrato dal Niger per venire in Italia e che ora lavora come artista. Il suo viaggio passato attraverso il mare e il deserto, contrapposizione anche questa di troppo e niente, paradossalmente poetico anche di fronte al dramma migratorio, alle disgrazie del viaggio, viene illustrato nel suo progetto “piedi”. È un’odissea per lo spettatore che coinvolge il pubblico sul barcone. Lo spettatore, infatti, deve p
escare da un sacco degli oggetti. Nessuno sa di cosa si tratta, ma sono tutti oggetti che hanno accompagnato Maman durante il suo viaggio.

La performance è basata sugli oggetti del viaggio. Viene presentata sullo scheletro, una struttura grezza di un barcone. Ci sono due posti sul barcone. Uno occupato da Maman e uno occupato da un membro del pubblico. Prima di salire sul barcone si fa tappa ai vestiti che rappresentano le vittime del viaggio. Lo spettatore sceglie un panno e lo stende su un filo. Dopodiché lo spettatore pesca un oggetto dal sacco. Si parla di che significato ha l’oggetto per lo spettatore e poi si parla del suo significato in un contesto migratorio, più drammatico. Vengono coinvolti valori affettivi; è uno scambio tra due o più significati per un oggetto unico. 

Questa performance teatrale apre delle prospettive esponendo tematiche elaborate e rielaborate. 

Il viaggio dal Niger rappresenta il salto di qualità nella vita; un tema attuale per tutti. Il progresso personale sta alla base dell’evoluzione di ogni individuo. Rischiare per cambiare in meglio o accontentarsi è un dilemma che affligge ogni essere umano prima o poi.

Il percorso scolastico previsto per quanto riguarda le migrazioni si sposa perfettamente con la mia esperienza lavorativa durante il PCTO dell’anno scolastico scorso, dove ho assi

stito delle famiglie in difficoltà economiche, principalmente immigrati dall’africa e Medioriente. Il CRI è stata una prima apertura alla povertà dell’immigrato, uno sguardo sul dopo il viaggio, sulla vera e propria migrazione, la vita in un altro paese. 

Questi valori vengono valorizzati anche da un ulteriore incontro con una scrittrice. Il suo romanzo narra di una ragazza che deve attraversare il deserto. L’incontro con la scrittrice il 16 settembre mette in contrapposizione il punto di vista di una scrittrice che inventa una storia del viaggio e il punto di vista dell’artista che ha vissuto in prima persona la migrazione.

In classe vengono affrontati dei testi che presentano tutti i lati del viaggio.

La paura di esser scoperti è grande, la paura di non superare il viaggio è grande, la paura di venir abbandonati dai trafficanti è grande. Il dramma si estende anche ai rischi che si incontrano. Come muta il corpo e l’anima di una persona nella lotta alla sopravvivenza è spaventoso per una persona che non conosce le difficoltà del viaggio.

Le speranze di tornare, la gioia che affievolisce ma che torna sempre, la forza di reggere in vista di un futuro migliore. La speranza che trascina fino alla prossima sosta. Immaginarsi di essere altrove, ammazzare il tempo, andare avanti con un futuro lontano ma sempre in vista. La forza di vivere e sopravvivere a un passo dalla morte caratterizza chi va avanti.

La povertà che spinge i familiari a fare la fame pur di garantire ai figli un futuro. I ricatti, lo sfruttamento, pagamenti insulsi per tempi lunghissimi.

Il rischio di esser acciuffati, di finire in prigione, di dover ricominciare da capo. Ci si trova di fronte alla condanna di attraversare l’inferno di sabbia due o tre volte. I soldi e la forza di volontà sono la cosa più importante. Ma senza la fortuna nessuno ce la fa. Migliaia di chilometri di deserto affrontati con addestramento da carcere, circondati da mutilazione, morte. In vista c’è solo la vita, la speranza di vivere, ma anche la pazzia, la ribellione, la stanchezza.


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