domenica 20 febbraio 2022

La ricerca nelle scienze umane

Pag. 580




 

Il senso comune tende a farsi un’idea semplificata della ricerca scientifica. L’opinione comune tende a credere che l’attività di ricerca consista in una “raccolta” di informazioni che la realtà elargisce spontaneamente.

A questa concezione il senso comune ne accosta un’altra: raccogliere i dati che si offrono alla nostra osservazione ne consegue che ognuno si sente autorizzato a essere competente in merito.

 

Il paradigma positivista

Nel XIX secolo il Positivismo, inaugurato da Auguste Comte (1798–17857), filosofo francese e padre della sociologia. Teorizzò un’idea del metodo scientifico molto semplice: lo scienziato sottopone a osservazione il fenomeno e individua tra essi le relazioni costanti e infine formula una legge, cioè una relazione che lega tali fenomeni in modo necessario.

Che cos'è la ricerca esplorativa?A fondamento del modello positivista stava la fiducia nel processo di induzione. Locke cita: La mente è come un foglio bianco su cui solo l’esperienza può scrivere dei caratteri. La concezione positivista suscitò opposizioni e perplessità in quanto affianca le scienze naturali alle scienze naturali attraverso il metodo empirico, come precisato dai filosofi Wilhelm Dilthey (1833–1911) e Wilhelm Windelband (1848–1915). 

 

La ricerca secondo l’epistemologia novecentesca

L’epistemologia è una branca della filosofia che s’interroga sulla natura e sui fondamenti del sapere scientifico. È stata nominata dalla discussione critica del modello scientifico positivista, di cui ha messo in luce i nodi critici.

La filosofia della scienza del Novecento, all’interno della quale spiccano figure come quelle di Karl Popper (1902–1994), Thomas Kuhn (1922–1996), Paul Feyerabend (1924–1994), ha messo in discussione proprio i due assunti chiave su cui il positivismo aveva costruito la sua nozione di ricerca scientifica.

In primo luogo, la debolezza del principio di induzione: dall’esperienza di casi particolari per quanto numerosi, non è possibile ricavare una conoscenza certa di carattere universale, giacché molte conferme non sono sufficienti a garantire la bontà di un’affermazione generale, mentre una sola smentita è in grado di invalidarla.

Thomas Kuhn tra rivoluzione e normalità nella filosofia della scienzaIn secondo luogo, l’epistemologia novecentesca ha rifiutato l’idea che la ricerca possa iniziare dalla paura e semplice osservazione dei dati: quest’ultima, in realtà, presuppone sempre un qualche elemento teorico, che orienti l’interesse del ricercatore e guidi la sua stessa osservazione, selezionando e organizzando i dati percettivi.

Se la teoria guida l’osservazione dei fatti, dall’altra i fatti osservati producono effetti importanti sulla teoria stessa, costringendo spesso il ricercatore a modificarla per adeguarla alle nuove scoperte.

Per Popper, infatti, la metafisica può essere considerata vera, al contrario di ciò che afferma il positivismo. Ciò non significa che un'idea una volta trovata non debba essere provata; qui interviene il criterio di falsificazione che afferma che una teoria è scientifica nella misura in cui può essere smentita.

 

 

 

Quale idea della ricerca ha il senso comune?

-       L’opinione comune tende a credere che l’attività di ricerca consista in una “raccolta” di informazioni che la realtà elargisce spontaneamente.

A questa concezione il senso comune ne accosta un’altra: raccogliere i dati che si offrono alla nostra osservazione ne consegue che ognuno si sente autorizzato a essere competente in merito.

 

Quali sono i presupposti del modello positivista della ricerca scientifica?

-       A fondamento del modello positivista stava la fiducia nel processo di induzione. Locke cita: La mente è come un foglio bianco su cui solo l’esperienza può scrivere dei caratteri.

 

In che senso l’epistemologia ha “smontato” il principio di induzione?

-       In primo luogo, la debolezza del principio di induzione: dall’esperienza di casi particolari per quanto numerosi, non è possibile ricavare una conoscenza certa di carattere universale, giacché molte conferme non sono sufficienti a garantire la bontà di un’affermazione generale, mentre una sola smentita è in grado di invalidarla.

-       In secondo luogo, l’epistemologia novecentesca ha rifiutato l’idea che la ricerca possa iniziare dalla paura e semplice osservazione dei dati: quest’ultima, in realtà, presuppone sempre un qualche elemento teorico, che orienti l’interesse del ricercatore e guidi la sua stessa osservazione, selezionando e organizzando i dati percettivi.

 

Che cosa sostiene il falsificazionismo di Popper?

-       Per Popper, infatti, la metafisica può essere considerata vera, al contrario di ciò che afferma il positivismo. Ciò non significa che un'idea una volta trovata non debba essere provata; qui interviene il criterio di falsificazione che afferma che una teoria è scientifica nella misura in cui può essere smentita.

Nessun commento:

Posta un commento

Stato moderno

Pag. 460   L’attributo fondamentale dello Stato moderno è la sua sovranità: con il termine si indica un potere sommo, da cui derivano tutti ...