lunedì 17 gennaio 2022

Globalizzazione Economica

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La “globalizzazione commerciale” è un’espansione da livello mondiale della distribuzione dei prodotti, soprattutto negli ultimi decenni del XX secolo. Protagoniste di questa tendenza sono le multinazionali, o transnazionali, ossia quelle imprese che possiedono o controllano attività di produzione di beni o servizi in vari paesi del mondo. Le prime multinazionali hanno fatto la loro comparsa già nella prima metà del Novecento.

L’affermazione decisiva di queste imprese si è registrata, però, solo dopo la Seconda guerra mondiale.

Le società multinazionali operano in tutti i settori dell’economia mondiale, dalle attività estrattive, ai vari rami dell’industria, ai servizi.

La maggior parte delle multinazionali si è costruita in occidente e nei paesi più industrializzati, ma ai tempi recenti è cresciuta notevolmente la loro presenza anche in Oriente, in particolare in Cina.

 

La delocalizzazione

Un fenomeno caratteristico dell’economia globalizzata è la delocalizzazione. Con questo termine si indica la tendenza a trasferire determinati segmenti della loro attività produttiva in paesi diversi da quello di origine, nei quali esistono condizioni economicamente più vantaggiose.

Nell’attuale panorama mondiale, le aree in cui preferenzialmente si indirizzano i processi di delocalizzazione sono soprattutto i paesi in via di sviluppo e gli Stati dell’Europa orientale.

La delocalizzazione della produzione modifica profondamente la tradizionale divisione internazionale del lavoro, che la civiltà occidentale industrializzata aveva imposto al resto del mondo durante l’età coloniale: non più Stati che producono beni e altri che forniscono le materie prime, ma una rete trasversale di sistemi produttivi, in cui le diverse attività sono collocabili teoricamente ovunque, purché sia conveniente.

 

La delocalizzazione può avere effetti benefici, in quanto permette all’impresa di contenere i prezzi di vendita ed essere perciò più competitiva sul mercato. Essa crea opportunità di lavoro nel paese di destinazione. 

Ma la delocalizzazione porta con sé anche effetti negativi. La delocalizzazione si traduce anche quasi sempre nella disponibilità ad accettare le condizioni di lavoro estreme o vere e proprie situazioni di sfruttamento. La minaccia della delocalizzazione può spingere i lavoratori, anche in Occidente ad accettare condizioni contrattuali altrimenti ritenute inaccettabili.

 

La mondializzazione dei mercati finanziari

Un altro imponente mercato mondiale è quello finanziario, caratterizzato dalla circolazione di capitali investiti nella compravendita di valori mobiliari. I luoghi di queste transizioni sono le borse valori presenti in tutto il mondo che, collegate telematicamente tra loro in tempo reale, funzionano per l’appunto come un mercato unico.

Il mercato finanziario è caratterizzato dalla mole impressionante dei capitali che può muovere e dalla rapidità estrema delle operazioni.

Un meccanismo tipico che caratterizza il mercato finanziario è la speculazione, cioè la presenza di trattative di acquisto e di vendita al solo scopo di far oscillare il valore dei titoli oggetto di negoziazione e di ricavare da questo un possibile un possibile utile.

Il mercato finanziario è formato da una grande circolazione di denaro, ma conferisce ai titoli stessi un valore del tutto fittizio.

Il carattere aleatorio di queste espone il mercato finanziario a costanti rischi di crollo, capaci di avere effetti devastanti su scala mondiale.

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