lunedì 17 gennaio 2022

Globalizzazione politica

Unità 17 Pag. 494

Lo spazio transnazionale

La storia dell’età moderna ha avuto come protagonisti gli Stati nazionali. Nel mondo globalizzato ovviamente gli Stati continuano a esistere, ma la loro presenza è “temperata” da una serie di fenomeni in grado di ridimensionarne il ruolo di attori principali sulla scena mondiale.
La presa di coscienza di tali questioni, maturata progressivamente nel corso degli ultimi decenni, ha favorito il sorgere di organizzazioni internazionali deputate ad affrontarle.

Tra queste occorre innanzitutto ricordare l’ONU istituita già nel 1945, con agenzie specializzate, la banca mondiale, che concede prestiti agli Stati per favorirne lo sviluppo sociale.

Negli ultimi decenni si sono moltiplicate a livello internazionale le occasioni di incontro e di dialogo tra i diversi Stati per discutere i principali problemi ambientali, demografici, economici e sociali che affliggono il mondo e di presentare concrete proposte di intervento in merito.

Questi convegni sono stati inaugurati dal Summit della Terra, tenutosi a Rio de Janeiro nel giugno 1992, e poi riproposti annualmente nella forma delle cosiddette Conferenze delle Parti, da cui sono uscite dichiarazioni importanti come il noto Protocollo di Kyoto (1997) o i recenti accordi di Cancún (dicembre 2010), che hanno impegnato i diversi governi a ridurre le emissioni di gas nocivi.

Accanto agli organismi istituzionali, esistono poi le ONG, enti privati che si occupano di aiuti umanitari e di progetti di cooperazione e sviluppo.

 

Democrazia esportata

Da un punto di vista politico, il XX secolo è stato caratterizzato dall’affermazione, del mondo occidentale della democrazia.

Negli ultimi 30 anni si è registrato un fenomeno importante: dall’Occidente la democrazia si è estesa a un numero significativo di altri paesi.

Permettendo che i processi di democratizzazione hanno conosciuto percorsi differenti nei vari paesi, e che pertanto è impossibile individuare un’unica linea evolutiva, è indubbio che le trasformazioni in senso democratico di molti Stati siano il prodotto di due tendenze complementari: una endogena ed una esogena.

Questa serie di iniziative ha fatto recentemente parlare di esportazione della democrazia, e ha fatto nascere molti interrogativi in merito.

Al di là di questi ragionevoli dubbi, è comunque un fatto che alla crescita su scala mondiale della democrazia abbiano contribuito, come abbiamo detto, anche spinte autonome, favorite, secondo il politologo statunitense Samuel Huntington (1927 – 2008), da alcuni fattori importanti:

-       La crescita economica

-       La crisi delle ideologie

-       Il ruolo di appoggio

-       Un “effetto domino” creato dai mezzi di comunicazione di massa

L’aspetto paradossale di questo fenomeno è che, mentre nel mondo si diffonde la democrazia, in seno ai governi democratici di antica data essa diventa oggetto di un crescente scetticismo e disinteresse.

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