sabato 2 aprile 2022

La ricerca sociologica


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Nella ricerca sociologica sono sempre presenti due protagonisti: il “ricercatore”, ovvero il “professionista” che possiede gli strumenti teorici e pratici per condurre l’indagine, e il committente, cioè chi patrocina e finanzia la ricerca.

Nel Novecento, grazie a Karl Popper (1902 – 1994), Thomas Kuhn (1922 – 1996) e Paul Feyerabend (1924 – 1994), si è diffusa una nuova immagine del ricercatore: non più tecnico ben preparato che si comporta in modo “neutro” e impersonale, come se non fosse dotato di una sua soggettività, bensì una mente creativa coinvolta nel proprio lavoro, consapevole di avere un proprio punto di vista, propri orientamenti ideologici e perfino pregiudizi.

Precognizioni, sotto forma di concetti e teorie, ci orientano nel nostro approccio alla realtà naturale e sociale.

Il committente, persona o ente che promuove e finanzia la ricerca e che, in qualche misura, può orientarne lo svolgimento. È la persona o l’istituzione politica o socioculturale. Il principale ente promotore di ricerca pura è l’università. La ricerca universitaria nasce dal dibattito teorico allo scopo di approfondire la conoscenza di fenomeni sociali emergenti o di verificare determinate ipotesi. Le università destinano una parte dei loro fondi, provenienti da finanziamenti pubblici o privati.

Oltre alle università ci sono numerosi istituti di ricerca pubblici, come l’ISTAT, e privati, che svolgono indagini sociali autonomamente o per conto e in collaborazione con altri soggetti.

La figura del committente ha un particolare rilievo nelle interpretazioni degli studiosi di orientamento marxista o vicini alle posizioni della Scuola di Francoforte.

La ricerca sociologica è connessa alle lotte e ai conflitti che caratterizzano la società divisa in classi.

Gli interessi e gli obiettivi del committente possono orientare la ricerca in una direzione piuttosto che in un’altra.

Un committente potrebbe essere una grande azienda, che desidera una ricerca sulle innovazioni nella gestione di relazioni interne ed esterne. Il ricercatore offre la propria competenza alla classe imprenditoriale per migliorare il sistema produttivo senza criticarlo; il ricercatore si mette dalla parte degli emarginati per far sentire la loro voce e far conoscere i bisogni e le ragioni umane di una scelta di vita.

 

L’oggetto della ricerca

Oltre al ricercatore e al committente, un terzo, obbligato, protagonista della ricerca sociologica è il fenomeno osservato, che costituisce l’oggetto della ricerca: può trattarsi di un fatto o di un problema che coinvolge la società o di una parte di essa, di un processo sociale o di un’entità collettiva, è riconducibile a soggetti umani che interagiscono e danno significato al loro agire.

Il ricercatore isola inevitabilmente alcuni aspetti o proprietà che possono essere rilevati, misurati, comparati con altri. In una ricerca sulla mobilità sociale, può decidere di confrontare il titolo di studio posseduto dagli individui; in uno studio sulla devianza, può concentrare la sua attenzione su una condotta deviante.

 

Gli scopi della ricerca

Il fine di un’indagine sociologica è quello di approfondire la conoscenza di fenomeni sociali nuovi oppure poco chiari. Semplificando, possiamo individuare 3 scopi principali della ricerca sociologica.

Descrivere un fenomeno sociale nuovo considerato rilevante e perciò meritevole di indagine.

1.    In questi casi la ricerca perviene a una fotografia della realtà e consente di avanzare un’idea precisa di fatti e processi sociali contemporanei, con abbondanza di dati numerici, tabelle, grafici, statistiche, che permettono di andare oltre le semplificazioni.

2.    Rispondere a interrogativi che sorgono dall’analisi dei fatti e dei comportamenti sociali. Questi interrogativi possono essere stimolati anche dalla ricerca stessa.

3.    Individuare correlazioni, ossia variazioni concomitanti, tra diversi fenomeni sociali, e approfondirli allo scopo di stabilire eventuali rapporti di causa-effetto tra di loro.

La ricerca consente anche di fare delle previsioni sulla realtà sociale futura.

 

Fasi della ricerca: un meccanismo circolare

In ogni indagine sociologica si possono distinguere due fasi

-       La fase ideativa, che comprende la scelta del problema su cui sarà condotta l’indagine, la definizione delle ipotesi e la formulazione del disegno della ricerca;

-       La fase di attività pratica, che coincide con la vera e propria indagine empirica e comprende la raccolta dei dati, l’analisi dei dati e l’interpretazione dei risultati.

Le fasi della ricerca sono tutte necessarie e collegate tra loro secondo un movimento circolare, la ricerca non ha mai fina, perché dall’interpretazione dei risultati può nascere lo stimolo per una nuova ricerca.

La fase teorica è molto importante poiché, prima di “scendere in campo” e dare inizio al lavoro di raccolta dei dati empirici, il sociologo deve avere ben chiaro che cosa fare, in che modo e per quali scopi.

 

1.    Scelta del problema e definizione delle ipotesi

2.    Formulazione del disegno di ricerca

3.    Raccolta dei dati

4.    Codifica e analisi dei dati

5.    Interpretazione dei risultati

 

La fase ideativa

Lo studioso deve scegliere il problema su cui indagare e esaminare attentamente tutta la letteratura scientifica disponibile sull’argomento.

I passaggi successivi della fase teorica sono la definizione dell’ipotesi e la formulazione del disegno di ricerca.

Il ricercatore deve formulare l’ipotesi di partenza della ricerca. L’ipotesi è un’affermazione da verificare con la ricerca stessa. L’ipotesi si dice monovariata quando riguarda una sola variabile. L’ipotesi si dice invece multitvariata o relazione quando pone un rapporto tra due o più variabili.

L’ultimo passo della fase teorica è rappresentato dalla formulazione de disegno di ricerca, ovvero il momento in cui il ricercatore decide il metodo adeguato a raggiungere gli scopi che si è prefisso e stabilisce l’ampiezza dell’unità di analisi.

La scelta del metodo è strettamente legata allo scopo della ricerca che, come abbiamo detto, può proporsi di descrivere, spiegare o prevedere i fenomeni sociali; i metodi di inchiesta descrive una situazione sociale, mentre i metodi osservati consentono di spiegare i fenomeni e fare previsioni sul loro sviluppo futuro.

 

L’attività pratica

Il passo successivo alla formulazione del disegno di ricerca è il vero e proprio lavoro sul campo. Per raccogliere i dati necessari a verificare le ipotesi formulate, il sociologo ha a disposizione numerose tecniche di indagine: fra le più utilizzate ricordiamo i diversi tipi di osservazione, i metodi d’inchiesta, l’intervista libera, le storie di vita, l’analisi di documenti.

Le informazioni devono essere elaborate e sistemate. Questa elaborazione avviene attraverso l’uso delle tecniche statistiche di trattamento dei dati e grazie all’apporto ormai indispensabile di strumenti informatici, come software grafici.

L’interpretazione dei risultati permette di controllare se e in quale misura le ipotesi iniziali sono state verificate.

 

 

 

 

 

Chi sono ricercatore e committente nella ricerca sociologica?

-       Il ricercatore offre la propria competenza alla classe imprenditoriale per migliorare il sistema produttivo senza criticarlo; il ricercatore si mette dalla parte degli emarginati per far sentire la loro voce e far conoscere i bisogni e le ragioni umane di una scelta di vita.

-       La figura del committente ha un particolare rilievo nelle interpretazioni degli studiosi di orientamento marxista o vicini alle posizioni della Scuola di Francoforte.

La ricerca sociologica è connessa alle lotte e ai conflitti che caratterizzano la società divisa in classi.

Gli interessi e gli obiettivi del committente possono orientare la ricerca in una direzione piuttosto che in un’altra.

Un committente potrebbe essere una grande azienda, che desidera una ricerca sulle innovazioni nella gestione di relazioni interne ed esterne.

 

Che cosa si intende per “correlazione” in sociologia?

-       Il ricercatore deve formulare l’ipotesi di partenza della ricerca. L’ipotesi è un’affermazione da verificare con la ricerca stessa. L’ipotesi si dice monovariata quando riguarda una sola variabile. L’ipotesi si dice invece multitvariata o relazione quando pone un rapporto tra due o più variabili.

 

Come si possono definire la fase ideativa e la fase pratica dell’indagine sociologica?

-       La fase ideativa, che comprende la scelta del problema su cui sarà condotta l’indagine, la definizione delle ipotesi e la formulazione del disegno della ricerca;

-       La fase di attività pratica, che coincide con la vera e propria indagine empirica e comprende la raccolta dei dati, l’analisi dei dati e l’interpretazione dei risultati.

 

Che cos’è un’ipotesi e di che tipo può essere?

-       L’ipotesi è un’affermazione da verificare con la ricerca stessa. L’ipotesi si dice monovariata quando riguarda una sola variabile. L’ipotesi si dice invece multitvariata o relazione quando pone un rapporto tra due o più variabili.

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